Ulrich Erben (Düsseldorf, 1940)

riconosciuto tra i maggiori esponenti della pittura aniconica europea, studia presso le accademie di Amburgo, Venezia e Berlino. Partendo dai paesaggi e dalle nature morte si orienta verso un lavoro fondato sull’intenso legame tra geometria e natura, con particolare interesse per l’architettura e le dimensioni degli spazi. Nel 1968 esegue il primo quadro dipinto di bianco, pittura neutra e libera da associazioni che mostra un paesaggio senza legame figurativo. In seguito, pur utilizzando prevalentemente il colore bianco, l’artista aggiunge forme semplici di colori saturi. Le forme rigide tendono così a dissolversi sempre più, andando di pari passo con l’intensificarsi dell’uso del colore, in particolare verso la fine degli anni ‘80. I colori diventano “colori della memoria”, spesso proposti sulla tela in base alla loro influenza e attrazione reciproca. Insieme ai colori, anche la luce e le dimensioni dei quadri di Erben sono elementi fondamentali per coinvolgere lo spettatore. L’illuminazione variabile, unitamente alle differenti tonalità cromatiche, si incrocia sulle sue tele generando illusioni prospettiche e sfumature mutevoli.
Partecipa nel 1976 a Documenta VI.

L’artista espone in numerosi spazi pubblici e privati in Germania e nel mondo. Si ricordano: Museo Folkwang, Essen; Kunsthalle Mannheim, Mannheim; Nationalgalerie, Berlino; Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen, Düsseldorf; Museum of Modern Art, Osaka; Museum Wiesbaden, Wiesbaden; Mies van der Rohe-Haus, Berlino; Fondazione Zappettini; Museum Kurhaus, Kleve; Barmenia Versicherungen, Wuppertal; MKM Museum Küppersmühle für moderne Kunst, Duisburg; artOn, Istanbul; Museum Goch; Kunstmuseum Bochum; Josef-Albers-Museum Quadrat, Bottrop; Museum Goch, Goch.

Il suo lavoro appartiene a importanti collezioni private e pubbliche tra cui si ricordano: Daimler Art Collection, Stuttgart/Berlino; Kunsthalle Bremen, Bremen; Kunstmuseum Moritzburg Halle, Halle; Kunstpalast, Düsseldorf; Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf; LWL-Museum für Kunst und Kultur, Münster; Museum Kurhaus Kleve, Kleve; Pinakothek der Moderne, Munich; Sammlung zeitgenössischer Kunst der Bundesrepublik Deutschland, Bonn; Schwauerk Sindelfingen, Sindelfingen; Von der Heydt-Museum, Wuppertal.

Studio G7 ha dedicato all’artista le personali Ritorno, 1994; Pensare colore, 2004; Coincidenze, 2010; Luci e ombre, 2013; sein, essere., 2019.

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