Gregorio Botta (Napoli, 1953)

artista di adozione romana, studia all'Accademia di Belle Arti di Roma dove segue i corsi di T. Scialoja. Dopo la prima personale presso la galleria Segno, Roma, 1991, riceve grande attenzione dalla critica in occasione di diverse esposizioni, quali Trasparenze dell’arte italiana sulla via della seta, a cura di A. Bonito Oliva, Pechino, 1993; XII Quadriennale di Roma, Roma, 1996; Biennale dei Parchi, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 1998.

Una ricerca sull'encausto mette Botta in relazione con la cera, materia che segnerà a lungo il suo lavoro. Crea poi opere con il vetro, il piombo, il ferro, e con elementi naturali quali fuoco, acqua, aria. L’arte di disegnare con la luce e con la trasparenza gli permette di realizzare opere sempre più rarefatte che sottolineano un’arte del togliere e si pongono al confine della visibilità. Si tratta di una ricerca di radicale essenzialità sia negli elementi sia nelle forme.

Sue opere appartengono a importanti collezioni private e pubbliche, tra cui si ricordano Galleria Nazionale d’Arte Moderna, MAXXI, Macro, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Madre, Napoli; Mart, Rovereto; Musma, Matera; European Community Bank, Francoforte; Philip Morris, New York; FRAC, Alsazia.

Studio G7 ha dedicato all'artista le personali La forma dell’acqua, 2010; A cosa aspira l’acqua, 2017; Breathe Out, 2021.

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